Riduzione dei rifiuti e aumento della raccolta differenziata: questi i punti nodali di un modello di economia circolare, il secondo degli otto temi dell’Agenda metropolitana per lo Sviluppo Sostenibile.
L’agenda, presentata dalla Città metropolitana di Bologna con il supporto del Comune di Bologna, dell'Università di Bologna e della Fondazione per l’Innovazione Urbana, parla di economia circolare facendo riferimento a un modello di sviluppo che riconosce come centrale il valore delle materie prime e il loro risparmio e che si impegna nella prevenzione e nel recupero dei rifiuti.
Con la sottoscrizione della Carta di Bologna, le Città metropolitane si sono impegnate a raggiungere entro il 2030 degli ambiziosi obiettivi europei per aumentare sia la percentuale di riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti (60%) che per abbattere la quantità di rifiuti da destinare in discarica (10%).
La Regione Emilia-Romagna si prefigge di raggiungere percentuali ancora più ambiziose, con un 70% di riciclaggio dei rifiuti urbani, una raccolta differenziata al 73% e al massimo un 5% dei rifiuti in discarica. Inoltre, si intende ridurre la produzione dei rifiuti al di sotto della media europea (483 kg/procapite).
La Città metropolitana di Bologna si pone come obiettivi a medio termine di portare la raccolta differenziata ad almeno il 70% nel 2025 e all’80% nel 2030 e di raggiungere il 60% del tasso di riciclaggio complessivo e il 70% del tasso di riciclaggio degli imballaggi (al 2021 da parte di Hera).
Nell’Agenda sono elencate alcune azioni in corso per raggiungere questi obiettivi, che derivano da una prima analisi del territorio: si tratta di una sezione aperta a cui tutti i soggetti del territorio (imprese, associazioni, cittadini, ecc.) sono invitati a collaborare, indicando le azioni e i progetti di cui si è promotori o a conoscenza.
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