Dal 13 al 15 maggio 2021 è in programma a Roma e online la Biennale dello Spazio pubblico che quest'anno ha come focus il tema I bambini e lo spazio pubblico. Sarà presente anche il Comune di Bologna e la nostra Fondazione. 

L’evento verterà su attività seminariali e incontri articolati in particolare su tre tematiche che saranno approfondite con il contributo di coloro che sono stati impegnati in attività di ricerca che riguardano la vita dei bambini e delle bambine: la Scuola, il Gioco e la Città. 

La nostra Fondazione è coinvolta in particolare nel progetto Una città un quartiere – Prove di prossimità, a cura di Mario Spada (Associazione Biennale Spazio Pubblico) e Chiara Manaresi (Comune di Bologna).

L’associazione Biennale dello Spazio Pubblico ha proposto infatti Bologna come uno dei casi di studio per la ricerca sui servizi di prossimità, in collaborazione con Systematica, società che studia l'impatto della mobilità nelle cittài. Il Comune di Bologna e la nostra Fondazione hanno l’invito in quanto da tempo impegnati sui temi delle dotazioni territoriali, dell’accessibilità ai servizi, della dimensione di prossimità della città, avendo provato a declinarli recentemente con la progettazione del nuovo Piano Urbanistico Generale in corso di approvazione. Inoltre il confronto con altre città è sempre stato considerato fondamentale sia dall’Amministrazione che dalla Fondazione e l’occasione del dibattito nazionale organizzato dalla Biennale dello Spazio Pubblico può ulteriormente aiutare a innescare processi di rinnovamento delle politiche urbane.

Scopo della ricerca-azione è stato in particolare quello di approfondire le metodologie di analisi e progettazione della prossimità urbana e prospettare linee guida, con particolare attenzione alla vita dei bambini. 

L’emergenza sanitaria e le conseguenti imposizioni sui comportamenti dei cittadini hanno reso infatti ancor più attuale la necessità di dotare il territorio di servizi di prossimità che soddisfino la maggior parte delle esigenze del cittadino e siano raggiungibili a piedi o in bicicletta, limitando quindi gli spostamenti urbani con vantaggi di varia natura, non ultimo la riduzione dell’inquinamento atmosferico prodotto dalle automobili. Nelle centralità locali individuate, spesso coincidenti con il quartiere, devono essere disponibili e facilmente accessibili tutti i principali servizi legati ai diritti fondamentali di cittadinanza collegati alla qualità dell’Ambiente, dell’Istruzione, della Salute e del Lavoro.

Progettare la prossimità, definita anche “la città in 15 minuti” nell’esperienza parigina, comporta da un lato la produzione, diffusione e ridistribuzione di servizi essenziali; dall’altro, la definizione, il potenziamento e la proliferazione delle reti di mobilità pedonale e ciclabile che assicurano l’accessibilità sostenibile. Reti a maglie strette per il quartiere/centralità locale, reti a maglie larghe per garantire le relazioni con la città nel suo insieme. Non è in gioco la pianificazione di area vasta, non si intende realizzare piccoli paesi autosufficienti, bensì promuovere una città a misura d’uomo, che assicuri a tutti i suoi abitanti – in particolare a quelli che vivono nelle aree dell’esclusione e della disuguaglianza urbana – di poter fruire dei servizi essenziali senza rinunciare all'“effetto città”.

La ricerca sarà presentata giovedì 13 maggio dalle 11 alle 13.30 dai curatori in diretta Facebook sulla pagina della Biennale. Per la Fondazione sarà presente il Direttore Giovanni Ginocchini che vi ha collaborato insieme a Simona Beolchi. 

A seguire ne discuteranno nel corso di una Tavola rotonda con Antonella Agnoli (Progettista culturale), Manuel Torresan (Confcommercio – Settore Urbanistica), Maria Grazia Cogliati Dezza (già Direttrice di Distretto Sanitario), Franco Lorenzoni (Maestro elementare), Edoardo Zanchini (Legambiente). 

Il programma completo della Biennale e tutte le informazioni per partecipare sono disponibili sul sito dedicato a questo link.