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- data evento: 05-04-2023
Il nuovo Patto per l’Amministrazione Condivisa di Bologna entra nel vivo della sua applicazione con l’insediamento del Comitato di Impulso e Monitoraggio (CIM), primo risultato raggiunto nell’ambito degli impegni presi nel percorso di ascolto condotto a partire da febbraio 2022 dalla nostra Fondazione.
- data evento: 04-04-2023
Dopo il percorso di ascolto che abbiamo condotto nell'autunno 2022, oggi il Comune di Bologna ha presentato il progetto definitivo per la riqualificazione di Villa Aldini che sarà finanziato dal PNRR. Al via i lavori della scuola nel bosco.
- Patto per l’Amministrazione condivisa e Regolamento sulle forme di collaborazione tra soggetti civici e amministrazione per lo svolgimento di attività di interesse generale e per la cura e la rigenerazione ei beni comuni urbani
- Cosa sono la progettazione e la programmazione condivisa?
- Che cos’è il Comitato di impulso e monitoraggio?
- Sei un Ente del Terzo Settore iscritto al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS)?
- Sei un’organizzazione non iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS)?
- Sei un’Impresa Sociale?
- Sei un gruppo informale?
- Quali novità ci sono per le Case di Quartiere di Bologna?
- Quali novità ci sono per l’assegnazione e la gestione di immobili e spazi pubblici?
Patto per l’Amministrazione condivisa e Regolamento sulle forme di collaborazione tra soggetti civici e amministrazione per lo svolgimento di attività di interesse generale e per la cura e la rigenerazione ei beni comuni urbani
In continuità con le innovazioni amministrative avviate dal Comune di Bologna, nasce il Nuovo Patto per l’Amministrazione condivisa tra Comune di Bologna, Terzo Settore e reti civiche di Bologna, esito del percorso Un Patto con il Terzo Settore, laboratorio civico attivo da febbraio 2022.
Il percorso, promosso dal Comune di Bologna e dal Forum Terzo Settore, con il supporto della nostra Fondazione, ha coinvolto oltre 500 cittadine e cittadini, dei quali circa 350 in rappresentanza di soggetti civici e del Terzo Settore, assessore e assessori, dirigenti e tecnici del Comune, consigliere, consiglieri e presidenti di Quartiere.
La partecipazione è stata promossa attraverso la realizzazione di 7 focus group tematici ad invito, 2 assemblee pubbliche, 6 laboratori nei quartieri e un Quaderno degli attori, cioè uno spazio digitale per raccogliere anche in forma scritta osservazioni sul documento del Patto, da parte di organizzazioni, realtà civiche, cittadine e cittadini operanti nel Terzo Settore e nelle reti civiche di Bologna.
A supporto del processo ha lavorato un Comitato Scientifico di Garanzia presieduto dal professore Riccardo Prandini dell'Università di Bologna, per supervisionare e indirizzare scientificamente i lavori secondo le indicazioni della Riforma del Terzo Settore. Sono membri del Comitato Scientifico di Garanzia: Giovanna De Pasquale (Forum Terzo Settore), Luciano Gallo (ANCI EmiliaRomagna), Tommaso Francesco Giupponi (Università di Bologna), Roberta Paltrinieri (Università di Bologna), Lavinia Pastore (Università di Tor Vergata), Alceste Santuari (Università di Bologna), Paolo Venturi (AICCON) e con il supporto di Giulia Ganugi (Università di Bologna).
Il documento sigla un nuovo accordo strategico tra l’Amministrazione e le organizzazioni civiche della città, evidenziando valori, impegni e un sistema di governance permanente per dare risposte e creare sviluppo nella fase post-pandemia.
Nella cornice del Nuovo Patto per l’Amministrazione condivisa, e in coerenza con gli impegni in esso contenuti, viene avviato inoltre l’iter di adozione del nuovo “Regolamento sulle forme di collaborazione tra soggetti civici e amministrazione per lo svolgimento di attività di interesse generale e per la cura e la rigenerazione ei beni comuni urbani” (di qui “Regolamento”), che supera quello del 2014, prima sperimentazione a livello nazionale.
Con la creazione del nuovo Regolamento si è ottenuta un’unica cornice normativa per l’Amministrazione condivisa che comprende tutti i soggetti, le forme di sostegno e di collaborazione civica previsti dall’Amministrazione comunale, supportata dai valori condivisi e dagli impegni congiunti presenti nel Nuovo Patto per l’Amministrazione Condivisa.
Il Nuovo Regolamento, superando il requisito dell’iscrizione nell’elenco delle libere forme associative, amplia il novero dei soggetti definendo le modalità di collaborazione e le forme di sostegno ad esse dedicate, prevedendo forme di collaborazione a tutti i livelli, calibrate sui bisogni del territorio. Con questa innovazione, il Comune riconosce il valore delle energie territoriali, rappresentate spesso da soggetti più piccoli e poco strutturati, nello sviluppo futuro della città, garantendo loro riconoscimento e sostegno.
Il riconoscimento della valutazione e del monitoraggio continuo e strutturato delle azioni, dei risultati e degli impatti come elemento qualificante della progettazione territoriale, oltre che la previsione e realizzazione di un sistema strutturato di raccolta e condivisione congiunta di dati tra Amministrazione, Terzo Settore e realtà civiche per indirizzare le politiche pubbliche. In quest’ottica l’impegno è nella promozione costante di momenti di formazione congiunta che implementino le competenze specifiche di ciascun soggetto coinvolto nell’amministrazione condivisa.
Nel rispetto delle indicazioni emerse dal percorso del Laboratorio Spazi nel 2019 e dei valori espletati nel Patto, gli immobili e gli spazi pubblici diventano con maggiore forza una forma di sostegno alla realizzazione di progettualità civiche secondo il principio dell’uso condiviso. L’utilizzo degli immobili e degli spazi nel nuovo Regolamento si distingue in uso occasionale, uso transitorio e uso stabile e prevede una maggiore apertura rispetto ai soggetti informali.
La definizione e l’allargamento delle forme di sostegno a favore della collaborazione civica come gli immobili e gli spazi pubblici destinati all’uso civico, beni e servizi forniti dal Comune, percorsi di formazione e affiancamento, agevolazioni amministrative e promozione dell’autofinanziamento, esenzioni e agevolazioni in materia di canoni e tributi locali, forme di riconoscimento per le azioni realizzate, lavoro di pubblica utilità, servizio civile, tirocini formativi e concessione di contributi.
Cosa sono la progettazione e la programmazione condivisa?
Il Comune di Bologna, ha recepito nel proprio Statuto, il metodo dell’amministrazione condivisa in attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale, attraverso cui attivare collaborazioni con i soggetti civici e le risorse attive sul territorio per la costruzione di attività di interesse generale complementari e sussidiarie a quella dell'Amministrazione e di interventi di cura e di rigenerazione dei beni comuni urbani, intesi quale concreta manifestazione della partecipazione alla vita della comunità. Il Regolamento sulle forme di collaborazione ne attua i contenuti sostenendo e favorendo percorsi strutturali e duraturi di programmazione e progettazione condivisa tra l’Amministrazione e gli Enti del Terzo settore, le libere forme associative e gli altri soggetti civici che non perseguono scopo di lucro.
I percorsi di programmazione condivisa hanno come finalità:
- definire e concordare insieme gli strumenti generali di programmazione dell’Ente
- delineare insieme le linee di intervento in ambiti tematici specifici
- concorrere alla definizione di linee di intervento in ambiti territoriali definiti.
I percorsi di programmazione condivisa prendono avvio con un avviso pubblico a cui possono partecipare: gli Enti del Terzo Settore, Imprese Sociali, libere forme associative, cittadini singoli, gruppi informali, operatori economici, associazioni di categoria, enti territoriali e case di quartiere.
L’avviso pubblico definisce i soggetti ammessi a partecipare, gli obiettivi perseguiti, le modalità anche telematiche di svolgimento del percorso, le fasi in cui lo stesso si articola e la sua durata complessiva. L’avviso può può essere emanato dalla giunta comunale ma può anche essere sollecitato dai soggetti esterni.
Possono essere previsti momenti di ascolto e coinvolgimento di cittadini singoli, gruppi informali e di operatori dei servizi pubblici e/o dei destinatari degli stessi da individuarsi in relazione all’oggetto del percorso.
Successivamente, il responsabile del procedimento redige un documento istruttorio di sintesi, descrivendo quanto è emerso dal percorso. L’esito della programmazione condivisa può essere utilizzato per definire gli strumenti generali di programmazione del Comune.
Successivamente alla fase di programmazione condivisa, può prendere avvio la fase di progettazione condivisa. È però importante sottolineare che chi partecipa alla programmazione condivisa non acquisisce alcuna posizione di vantaggio nelle successive fasi volte a dare attuazione ai contenuti emersi.
La progettazione condivisa ha le seguenti funzioni:
- approfondire le proposte di collaborazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni formulate su iniziativa dei soggetti civici al fine di concordare quanto necessario per dare avvio alla collaborazione per lo svolgimento di attività di interesse generale;
- definire interventi negli ambiti di attività di interesse generale complementari e sussidiari alle attività dell’Amministrazione;
- affidare lo svolgimento di interventi di interesse generale a favore degli utenti.
La progettazione condivisa è un processo di tipo dinamico che non si esaurisce nella fase di definizione dei progetti e degli interventi da attuare, ma continua anche nella fase di realizzazione degli stessi attraverso la cooperazione attiva tra tutti i soggetti coinvolti e la valutazione in itinere sull’andamento delle attività al fine di concordare eventuali interventi correttivi e/o integrativi
Che cos’è il Comitato di impulso e monitoraggio?
Il Comitato di impulso e monitoraggio è uno degli organi fondamentali del nuovo Patto per l’Amministrazione condivisa. La sua finalità è il raggiungimento di obiettivi, valori e strumenti sottoscritti nel Patto per favorire la collaborazione efficace tra Amministrazione pubblica, Enti del Terzo Settore, reti civiche, cittadinanza attiva e altri soggetti cittadini, nella realizzazione del cambiamento culturale e amministrativo perseguito dalla città.
Nel concreto questo organo sarà competente a:
- monitorare e dare impulso degli impegni del Patto
- promuovere il coinvolgimento nelle attività del Patto di istituzioni ed enti che possano favorire la realizzazione degli obiettivi
- relazionarsi e si confrontarsi su temi specifici promuovendo il confronto su nuove istanze emerse dalle realtà civiche e dagli ETS o da altri stakeholder;
- monitorare le azioni di implementazione e sviluppo del Patto attraverso l’elaborazione di un sistema di valutazione di impatto sociale
- promuovere percorsi formativi e informativi rivolti al Terzo Settore, alla P.A. e a tutti soggetti coinvolti per supportare la realizzazione delle attività previste, con l'obiettivo di costruire un sistema omogeneo di strumenti e competenze sull'amministrazione condivisa.
Il Comitato ha durata biennale ed è rinnovabile per altri due anni. È presieduto dalla Delegata del Sindaco alle Politiche per il Terzo Settore ed è costituito da:
- 1 Rappresentante del Forum Metropolitano del Terzo settore
- 2 Rappresentanti dei soggetti della cittadinanza attiva, scelti attraverso un meccanismo di estrazione
- 1 Rappresentante del Centro Servizi per il Volontariato
- 1 Dirigente/funzionario dell’Amministrazione comunale
- 1 Rappresentante del Comitato scientifico del percorso “Un nuovo Patto con il Terzo Settore”i
- 1 Rappresentante delle Case di Quartiere
- 1 Rappresentante della Città Metropolitana
- 1 Rappresentante delle Consulte comunali
- 1 Rappresentante della Fondazione per l’Innovazione Urbana
Il Comitato viene convocato almeno due volte l’anno.
Sei un Ente del Terzo Settore iscritto al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS)?
Il nuovo regolamento sulle forme di collaborazione tra soggetti civici e amministrazione per lo svolgimento di attività di interesse generale e per la cura e la rigenerazione dei beni comuni prevede per gli Enti del Terzo Settore regolarmente iscritti al Registro Unico che possano accedere a tutte le forme e modalità di collaborazione con l’Amministrazione. Infatti, un ETS iscritto al RUNTS può presentare una proposta di collaborazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, partecipare ad avvisi di programmazione e progettazione condivisa, partecipare ad avvisi pubblici per la gestione di Interventi di interesse generale a favore degli utenti e partecipare ad avvisi pubblici a carattere competitivo.
Gli ETS iscritti al RUNTS possono inoltre accedere a diverse forme di sostegno dall’Amministrazione per le attività che ciascuno realizza come la fornitura di beni e servizi, la formazione e l’affiancamento, facilitazioni procedurali per l’ottenimento di permessi strumentali, esenzioni ed agevolazioni in materia di canoni e tributi locali, forme di riconoscimento per le azioni realizzate, supporto di persone impiegate in lavoro di pubblica utilità, servizio civile e tirocini formativi. A questi si aggiungono la possibilità di ottenere contributi economici a copertura dei costi da sostenere per la realizzazione delle attività oltre che l’uso occasionale e transitorio di immobili e spazi e l’assegnazione in uso stabile di immobili di proprietà pubblica.
Gli ETS potranno inoltre partecipare alle dinamiche di collaborazione con il Comune a loro riservate disciplinate dagli artt. 55 e 56 del Codice del Terzo Settore.
Sei un’organizzazione non iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS)?
Il nuovo regolamento sulle forme di collaborazione tra soggetti civici e amministrazione per lo svolgimento di attività di interesse generale e per la cura e la rigenerazione dei beni comuni prevede modalità di coinvolgimento diverse per gli enti non iscritti al RUNTS. Nello specifico:
se sei una Libera Forma Associativa puoi:
- presentare una Proposta di collaborazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani
- partecipare ad Avvisi di Programmazione condivisa
- partecipare ad Avvisi di Progettazione condivisa
- partecipare ad Avvisi pubblici a carattere competitivo.
Hai accesso a:
- Forme di sostegno varie: Beni e servizi forniti dal Comune, Formazione e affiancamento, Facilitazioni procedurali per l’ottenimento di permessi strumentali alle azioni progettuali, Esenzioni ed agevolazioni in materia di canoni e tributi locali, Forme di riconoscimento per le azioni realizzate, Eventuale supporto di persone impiegate in Lavoro di pubblica utilità, servizio civile, tirocini formativi
- Contributi economici a titolo di concorso, a copertura dei costi da sostenere per la realizzazione delle attività
- Uso occasionale e uso transitorio di immobili e spazi
- Assegnazione in uso stabile di immobili.
Sei un’Impresa Sociale?
Il nuovo regolamento sulle forme di collaborazione tra soggetti civici e amministrazione per lo svolgimento di attività di interesse generale e per la cura e la rigenerazione dei beni comuni sostiene e incentiva anche la libera iniziativa delle Imprese Sociali regolarmente iscritte al Registro Unico degli Enti del Terzo Settore (RUNTS), attraverso lo svolgimento di attività di interesse generale attraverso la presentazione di proposte di collaborazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni.
Le Imprese Sociali, iscritte al RUNTS, possono, come gli Enti del Terzo Settore e le Case di Quartiere, accedere a tutte le forme di collaborazione previste dall’Amministrazione Comunale può presentare una proposta di collaborazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, partecipare ad avvisi di programmazione e progettazione condivisa, partecipare ad avvisi pubblici per la gestione di Interventi di interesse generale a favore degli utenti e partecipare ad avvisi pubblici a carattere competitivo.
Collaborando attraverso una delle precedenti modalità le Imprese Sociali possono aver accesso a forme di sostegno varie come la fornitura di beni e servizi forniti dal Comune, formazione e affiancamento, facilitazioni procedurali per l’ottenimento di permessi strumentali alle azioni progettuali, esenzioni ed agevolazioni in materia di canoni e tributi locali, forme di riconoscimento per le azioni realizzate, eventuale supporto di persone impiegate in lavoro di pubblica utilità, servizio civile, tirocini formativi. A queste si aggiungono anche contributi economici a titolo di concorso, a copertura dei costi da sostenere per la realizzazione delle attività, l’uso occasionale e transitorio di immobili e spazi pubblici e l’assegnazione in uso stabile di immobili di proprietà pubblica.
Sei un gruppo informale?
Il nuovo regolamento sulle forme di collaborazione tra soggetti civici e amministrazione per lo svolgimento di attività di interesse generale e per la cura e la rigenerazione dei beni comuni sostiene e incentiva la libera iniziativa di tutti i cittadini singoli, associati o comunque riuniti in formazioni sociali, che si attivano per lo svolgimento di attività di interesse generale attraverso la presentazione di proposte di collaborazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni.
I gruppi informali sono tenuti a dimostrare il carattere partecipativo del loro funzionamento ossia la possibilità per i membri del gruppo di concorrere alla adozione delle decisioni che lo riguardano.
Se sei un Gruppo Informale puoi:
- presentare una Proposta di collaborazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani
- partecipare ad Avvisi di Programmazione condivisa
- partecipare ad Avvisi di Progettazione condivisa solo se in raggruppamento con capofila uno degli altri soggetti (ETS, Imprese Sociali, LFA, Case di Quartiere).
Hai accesso a:
- Forme di sostegno varie: Beni e servizi forniti dal Comune, Formazione e affiancamento, facilitazioni procedurali per l’ottenimento di permessi strumentali alle azioni progettuali, esenzioni ed agevolazioni in materia di canoni e tributi locali, Forme di riconoscimento per le azioni realizzate, eventuale supporto di persone impiegate in lavoro di pubblica utilità, servizio civile, tirocini formativi
- Contributi economici a titolo di concorso, a copertura dei costi da sostenere per la realizzazione delle attività con limitazioni specifiche indicate dall’art. 20 del regolamento
- Uso occasionale e uso transitorio di immobili e spazi
- Assegnazione in uso stabile di immobili solo se in raggruppamento con capofila uno degli altri soggetti (ETS, Imprese Sociali, LFA, Case di Quartiere) ovvero a condizione che il gruppo designi una o più persone fisiche delegata/e a sottoscrivere i relativi atti formali.
Quali novità ci sono per le Case di Quartiere di Bologna?
Le Case di Quartiere sono sempre più luoghi di prossimità, aperti all'ascolto, alla partecipazione, fondati sulla collaborazione. Le Case di Quartiere mirano a generare benessere, mutualismo, solidarietà e bellezza in una logica di sostenibilità e apprendimento continuo per le e delle comunità. Il nuovo Patto per l’Amministrazione condivisa e il Regolamento sulle forme di collaborazione tra soggetti civici e amministrazione innovano anche il rapporto con le Case di Quartiere.
Nello specifico se sei una Casa di Quartiere puoi:
- presentare una Proposta di collaborazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani
- partecipare ad Avvisi di Programmazione condivisa
- partecipare ad Avvisi di Progettazione condivisa
- partecipare ad Avvisi pubblici per la gestione di Interventi di interesse generale a favore degli utenti
- partecipare ad Avvisi pubblici a carattere competitivo.
Hai accesso a:
- Forme di sostegno varie: Beni e servizi forniti dal Comune, Formazione e affiancamento, Facilitazioni procedurali per l’ottenimento di permessi strumentali alle azioni progettuali, Esenzioni ed agevolazioni in materia di canoni e tributi locali, Forme di riconoscimento per le azioni realizzate, Eventuale supporto di persone impiegate in Lavoro di pubblica utilità, servizio civile, tirocini formativi
- Contributi economici a titolo di concorso, a copertura dei costi da sostenere per la realizzazione delle attività
- Uso occasionale e uso transitorio di immobili e spazi
- Assegnazione in uso stabile di immobili.
Quali novità ci sono per l’assegnazione e la gestione di immobili e spazi pubblici?
Con il nuovo Regolamento, l'Amministrazione rende disponibili beni immobili per lo svolgimento delle seguenti funzioni:
- rappresentare una delle forme di sostegno per la realizzazione di progetti civici;
- costituire una risorsa funzionale all’emersione di progettualità.
Gli immobili saranno destinati prioritariamente all’uso condiviso tra diversi soggetti L'utilizzo di eventuali aree esterne di pertinenza degli immobili deve essere quanto più possibile orientato all’accessibilità e inclusività e deve essere aperto ad accogliere le progettualità del territorio, compatibilmente con la tutela delle esigenze di sicurezza dei fruitori.
L'utilizzo di eventuali aree esterne di pertinenza degli immobili deve essere quanto più possibile orientato all’accessibilità e inclusività e deve essere aperto ad accogliere le progettualità del territorio, compatibilmente con la tutela delle esigenze di sicurezza dei fruitori.
Gli immobili possono essere utilizzati in modo occasionale, transitorio o stabile.
Possono beneficiare dell’uso transitorio di immobili: gli enti del terzo settore, imprese sociali, libere forme associative, cittadini singoli, gruppi informali, operatori economici, le associazioni di categoria,enti territoriali, Case di Quartiere.
Diversamente l’assegnazione in uso stabile degli immobili potrà essere disposta a favore di: enti del terzo settore, imprese sociali, libere forme associative e Case di Quartiere. L’assegnazione in uso stabile di immobili è possibile per i gruppi informali solo se in raggruppamento con capofila uno degli altri soggetti previsti dal Regolamento (ETS, Imprese Sociali, LFA, Case di Quartiere) ovvero a condizione che il gruppo designi una o più persone fisiche delegata/e a sottoscrivere i relativi atti formali.
Parallelamente a questo, il Comune ha avviato il percorso di creazione dell'Albo degli Immobili resi disponibili per la rigenerazione urbana previsto sia dalla Legge Regionale 24/2017 “Disciplina regionale sulla tutela e l'uso del territorio” della Regione Emilia-Romagna che dal Piano Urbanistico Generale (PUG). La delibera prevede la costituzione di un Albo degli Immobili resi disponibili per la rigenerazione urbana, di proprietà sia pubblica che privata.
Gli immobili dismessi potranno essere convertiti e accogliere attività temporanee di interesse pubblico e generale. Gli usi temporanei sono uno strumento importante della rigenerazione urbana perché permettono di vagliare con efficacia le diverse vocazioni del territorio e le esigenze della comunità. L'istituzione dell'albo proseguirà il suo iter in Consiglio comunale, che individuerà gli immobili di proprietà comunale destinati al riuso. Inoltre, è stato pubblicato anche un bando, che consente ai privati di segnalare eventuali immobili dismessi da destinare a usi temporanei, l'avviso resterà pubblicato sul sito istituzionale in maniera permanente e sarà quindi sempre possibile inserire nuovi immobili.
Contemporaneamente è stato sottoscritto un patto di collaborazione con l'associazione Planimetrie Culturali per realizzare un Atlante degli immobili dismessi, pubblici e privati, presenti in città. Una volta conclusa la mappatura sarà disponibile per la consultazione sul sito del Comune.
- data evento: 04-04-2023
Possono iscriversi, entro il 13 aprile 2023, associazioni, comitati, gruppi che partecipano al dibattito su educazione e pedagogia.