Martedì 25 maggio dalle ore 15:00 alle ore 17:00 presso l'auditroum Enzo Biagi di Salaborsa l’antropologo della modernità Marc Augé, lo scrittore Shimada Masahiko, Alessandra Criconia, architetto e esperta di progettazione urbana, Luigi Guerra, pedagogista, e Giuliana Benvenuti, critico e esperta di letteratura contemporanea dialogano insieme su identità e spazio urbano.
L'iniziativa, dal titolo "Embodied segni e scritture di periferie urbane", è a cura di Paola Scrolavezza docente di letteratura
giapponese presso l'Università di Bologna e Serendipità centro studi con la collaborazione di Urban Center Bologna.
La periferia è un posto dove la storia cessa e il tempo e lo spazio perdono il loro significato. Per questo noia e alienazione sono le principali caratteristiche della periferia. Esistono solo due strade per uscirne: l'una è quella del suicidio, l'altra quella della scrittura. Io ho scelto la seconda. Avevo 14 anni, la stessa età di Anna Frank, quando ho cominciato a occuparmi di letteratura, a tenere un diario, ad annotare e guidare i miei sogni, cioè a combattere l'istinto suicida. La periferia di Tokyo in cui sono nato e vissuto era la mia camera a gas. (Shimada Masahiko)
L'uso delle parole non è [...] mai innocente ed è bene prestarvi attenzione. La parola «periferia» ha senso solo in relazione all'idea di «centro». Noi associamo la parola alle immagini della miseria e delle difficoltà urbane, ma la mettiamo quasi sempre al plurale (le .«periferie urbane»), quasi a rendere conto del fatto che in questo modo si designa tutto il tessuto urbano, come se, per dirla al contrario di Pascal, la circonferenza fosse ovunque e il centro da nessuna parte. (Marc Augé)
“Embodied: segni e scritture di periferie urbane” rappresenta un'ulteriore riflessione su quello che è stato il filo conduttore di Bodytracing, il rapporto complesso, articolato, imprescindibile, fra identità e spazio urbano, due entità al contempo corporee e astratte. Per questo i curatori hanno deciso di coinvolgere esperti di vari settori e discipline, scrittori, filosfi e urbanisti, in un workshop che più che fornire risposte favorisca discussione e ripensamento su alcune delle tematiche più vive e urgenti della contemporaneità. Gli ospiti sono: lo scrittore Shimada Masahiko, l’antropologo della modernità Marc Augé; Alessandra Criconia, architetto e esperta di progettazione urbana, Luigi Guerra, pedagogista, e Giuliana Benvenuti, critico e esperta di letterartura contemporanea.
Embodied vuole anche essere un intervento attivo sul tessuto urbano, un tentativo di utilizzare nuove idee per proiettare nello spazio della città di Bologna le esigenze e i desideri di chi la vive. E' stato dunque immaginato un percorso artistico “nella periferia del centro”, Vicolo de' Facchini, una delle strade a piu' alto degrado in pieno centro strorico. L'arte abita la città, sorprende, stimola, provoca e –perché no?- disturba i suoi abitanti; li cerca, si fa trovare. “Embodied: segni e scritture di periferie urbane” mira a inserire in questa zona liminale l'arte contemporanea, intesa non soltanto come strumento che sappia valorizzare lo spazio pubblico, ma come elemento che vuol dialogare con esso, ridiscuterlo stabilendo un rapporto con i suoi abitanti che, se non è possibile considerare del tutto pacifico, non si potrà in alcun modo definire sterile. A completamento del workshop, sono stati individuati un gruppo di giovani artisti Bolognesi che con interventi site specific intessono una relazione sia con lo spazio che con i corpi che lo abitano.
Il progetto Embodied nasce dalla collaborazione tra il laboratorio sulle città dell' ISA, l'Università di Bologna e Serendipità centro studi. Il progetto di arte pubblica è a cura di Serendipità e di To Let, duo di artiste da anni presente sulla scena Bolognese che attualmente gestisce la galleria art shop, Fragilecontinuo a Bologna. Gli artisti selezionati sono: Davide Brace, Francesco Di Tillo, Barbara Catterina, Marinangeli/Placucci, Arianna Vairo.