Venerdì 10 settembre saremo ospiti del Resilienze Festival, promosso annualmente da Kilowatt. In particolare, prenderemo parte all'evento Umanizzare il dato ambientale in programma alle 10.30 online. Interverranno Francesca Lucchi, Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, Marco Boscolo, Alessandro Rossi, Roberto Battistini, Gaspare Caliri e Mauro Bigi (per la Fondazione) sul tema del Civic engagement tra dati freddi e dati caldi per una transizione ecologica
L’Assemblea Cittadina per il clima, nata grazie ad un percorso promosso dalla nostra Fondazione con il Comune di Bologna e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, sarà una delle sperimentazioni presentate.
Bologna è la prima città in Italia che, dopo aver dichiarato l’emergenza climatica ha istituito questo innovativo strumento di democrazia. Una nuova modalità di dialogo tra i cittadini e con le istituzioni per definire nuove policy attraverso un percorso basato su dati e conoscenze condivise e delle potenzialità di questi esperimenti di non rimanere “solo” buone pratiche ma di generare insegnamenti a tutti i Comuni, a diverse scale.
Sarà presentato anche un secondo esperimento relativo a Cesena e all’Unione dei Comuni Vallesavio: “E pur ti muovi”, campagna di coinvolgimento in periodo pandemico che ha permesso di raccogliere 450 questionari qualitativi in cui è stato chiesto alle persone di osservarsi e raccontare i propri rituali e le proprie abitudini di mobilità sostenibile.
In entrambi i casi, i progetti non partono dal definire la cittadinanza in base a categorie statistiche ma partono dalle persone in quanto osservatori che permettono di generare la realtà da analizzare. In questo approccio, che viene detto costruttivista, la cittadinanza partecipa della complessità del mondo e delle decisioni nel momento più cruciale: quello iniziale, in cui il corpus di analisi e di interpretazione viene creato. La cittadinanza, più che prendere parte a processi partecipativi, è resa consapevole della sua potenzialità nel generare la base di dati in base ai quali prendere decisioni. Non si intendono solo dati quantitativi, ma anche ad alcune pratiche, ancora poco diffuse, ma molto promettenti, che chiedono alla cittadinanza di mettersi in gioco in maniera proattiva per creare un dataset complesso che comprende big data e dati qualitativi, a partire dai cosiddetti warm data, dati relazionali e contestuali che permettono di introdurre nel corpus di analisi anche percezioni della collettività.
Infine sarà presentata l’esperienza del centro di ricerca HER: She Loves Data, attraverso brevi narrazioni di 3 progetti.
Il primo è in Brasile, a San Paolo, con quello che hanno chiamato Museo in Tempo Reale della Città: un museo del SESC ospita enormi visualizzazioni dei dati della città che diventano un punto di incontro per cooperare nel fronteggiare la disastrosa crisi dell’acqua in città del 2015.
Il secondo è a Bologna, con l’allora Urban Center, in cui una etnografia peer-to-peer prende forma fisica tramite delle visualizzazioni pubbliche e viene utilizzata in città per osservarsi dal punto di vista delle politiche della collaborazione.
La terza è Human Architecture, a Venezia, durante la passata Biennale di Architettura, nel Padiglione di Venezia, in cui la raccolta di dati espressivi dal vivo e sui social viene trasformata una grande opera d’arte attorno a cui organizzare eventi e workshop in città per concepire nuovi modi di affrontare la questione forse più scabrosa della città, ovvero la coesistenza dei cittadini e dei cittadini temporanei, cercando nuovi modelli.
L’appuntamento fa parte di Resilienze Festival, qui il programma completo.
Qui il link per partecipare all’incontro.